Cantastorie da tutto il mondo partecipano al progetto “Storie in Quarantena” ideato e realizzato dagli artisti italiani Paola Balbi e Davide Bardi. È un progetto culturale gratuito e accessibile a tutti online per contribuire con la cultura ad alleviare il periodo di reclusione imposto dalle restrizioni del momento presente, con particolare attenzione alle famiglie, mettendo a disposizione una grande raccolta di storie tradizionali, miti e racconti popolari in diverse lingue, raccontati da alcuni dei più grandi cantastorie della scena internazionale, che solitamente è possibile ascoltare solo ai grandi festival di Storytelling.
Il progetto è anche un atto di resilienza da parte degli artisti che lo hanno ideato: Paola Balbi e Davide Bardi, Storyteller italiani di fama mondiale, al timone della Compagnia di Storytelling Raccontamiunastoria e direttori artistici del “Festival internazionali di Storytelling” di Roma, “Storytelling Time” di Bolzano e “Tales on the Island – International Storytelling Festival of Sharjah” negli Emirati Arabi Uniti.
Per guardare e ascoltare le storie è necessario solo accedere gratuitamente al canale youtube “Quarantine Stories – Fight fear with culture”, al quale invitiamo il pubblico ad iscriversi per sostenere il progetto, e visitare le pagine facebook “Raccontamiunastoria- Festival Internazionale di Storytelling” e “The Storytelling Company” per gustare di giorno in giorno le diverse storie condivise. Il canali social mettono a disposizione dei visitatori e degli iscritti l’archivio di tutte le storie registrate e caricate.
All’interno del canale youtube si possono trovare racconti registrati in diverse lingue: Italiano, Inglese, Francese e Tedesco. Di giorno in giorno, però, ne vengono aggiunti dei nuovi grazie al contributo costante di artisti da tutto il mondo, rendendo così il progetto anche una preziosa risorsa per studenti, insegnati e scuole nella didattica a distanza, per l’apprendimento delle lingue, della mitologia e lo studio delle varie culture. Non mancano anche racconti legati al territorio di diverse regioni italiane e dialettali come quelli di Ciccio Schembari, ex-professore di matematica ragusano e, adesso, cantastorie a tempo pieno.
Sono disponibili racconti per tutte le fasce di età a partire dall’infanzia, fino ad arrivare a racconti dedicati ad un pubblico adulto. Alle registrazioni video si aggiunge una diretta facebook quotidiana che le storyteller Paola Balbi e Germana De Ruvo programmano con costanza ogni giorno, presentando sempre storie nuove, sia in italiano (alle ore 14.00) che in inglese (alle ore 13.00). Spesso alla diretta partecipa anche la piccola Maria Vittoria Dassi, figlia di Paola Balbi che in questi giorni di Quarantena ha iniziato spontaneamente a cimentarsi nell’arte della mamma, con grande gradimento del pubblico di suoi coetanei!
La particolarità del progetto, che lo differenzia dalla gran parte dei contenuti culturali nati improvvisamente e che stanno affollando adesso il web, è che si tratta di “arte fresca”, ovvero, arte prodotta proprio in questi giorni di quarantena, nonostante tutte le difficoltà del momento.
“Quarantine Stories – Storie in Quarantena” non condivide materiale di archivio o registrazioni di vecchi spettacoli, ma tutti i racconti che si trovano all’interno della piattaforma youtube, condivisi poi in rete, sono registrazioni effettuate dagli artisti in quarantena all’interno delle loro proprie abitazioni. Con l’inasprimento delle restrizioni dovute all’emergenza di Covid19 in tutto il mondo, spesso i mezzi tecnologici con cui gli artisti possono registrare sono limitati e di fortuna, ma il livello artistico delle performance rimane sempre eccellente e altamente fruibile.
Artisti da tutto il mondo hanno sposato con grande entusiasmo il progetto e costantemente ci aiutano a farlo crescere inviandoci, di volta in volta, nuovi video e condividendoli per diffonderli ad un pubblico sempre più ampio e internazionale. “Per noi creatori del progetto – dichiarano Paola Balbi e Davide Bardi, direttori artistici della Compagnia Raccontamiunastoria e ideatori del progetto- , questo è un dettaglio importantissimo. Rappresenta infatti un segno molto forte: che noi cantastorie, nonostante siano stati annullati tutti i nostri spettacoli e gli eventi dal vivo in programma per la stagione, per non parlare del momento di difficoltà economica, senza precedenti, che stiamo vivendo come la maggior parte degli italiani, vogliamo ORA essere accanto al nostro pubblico, ORA vogliamo tenergli compagnia, ORA vogliamo per lui e con lui esorcizzare la paura, ORA, per lui, vogliamo produrre arte!
Piuttosto che propinare “vecchi successi”, riteniamo che per questo particolare periodo sia più rilevante ed eticamente onesto condividere con il nostro pubblico un’arte che davvero appartenga a questo tempo, far arrivare a loro la nostra voce di adesso e farli viaggiare sulle ali delle storie che scegliamo appositamente per questo momento. Il progetto vuole dare un segno concreto del fatto che noi Storyteller vogliamo dare il nostro contributo all’essere umano, e crediamo che l’ascolto di storie tradizionali possa, più di ogni altra cosa, essere una cura per l’anima, così come le medicine e il lavoro dei medici lo sono per il corpo”.
Ad oggi, gli attori che partecipano a progetto, interpreti di “Storie in Quarantena” sono:
Storyteller Italia: Paola Balbi (Liguria, residente a Dubai), Davide Bardi (Toscana), Germana De Ruvo (Lazio), Lorenzo Caviglia (Liguria), Martina Pisciali e Heike Vigl (Trentino Alto Adige), Ciccio Schembari (Sicilia), Ambra Naspi e Marco Conte (Guide turistiche di Roma, specializzate in Storytelling, che contribuiscono con visite virtuali nella Capitale, con le storie legate a luoghi della Città).
Storyteller internazionali: Michael Harvey e Guto Davis (Galles); Xanthe Gresham (Inghlterra), Isabelle Hauder (Svizzera), Caroline Sire e Abbi Patrix (Francia), Mariella Bertelli (Canada), Sara Kassir (Libano), Virginia Kokkinou (Grecia), Shereen Saif (India).
Altri artisti: Marja Sisko Pohjola (danzatrice, Finlandia), Pauline Down (cantante, Galles).
Leave a Reply